Omicidio Willy: i fratelli Bianchi chiedono l’isolamento in carcere perché hanno paura

Fratelli Bianchi

L’omicidio di Willy, causato brutalmente dai presunti assassini, potrebbe portare all’uso della violenza nel carcere di Rebibbia nei confronti dei fratelli Bianchi che ora chiedono l’isolamento in carcere

L’omicidio del 21enne Willy Monteiro Duart potrebbe portare ad altra violenza in carcere, dove sono posti in isolamento i fratelli Bianchi, i presunti assassini del ragazzo. La violenza con cui Willy è stato ucciso, potrebbe, secondo la legge non scritta del carcere, rientrare nella stessa categoria della violenza usata contro donne e bambini e, quindi, portare ad una sorta di giustizia compiuta dagli altri carcerati nei confronti di chi si rende autore di questi reati nei confronti delle persone più fragili. “Una macchia nel curriculum anche del peggior criminale”, queste le parole dei legali dei presunti assassini, riportate su il Messaggero, che chiedono che venga disposto l’isolamento per i loro assistiti.

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Willy: i fratelli Bianchi temono ritorsioni in carcere

Fratelli Bianchi
Fratelli Bianchi (foto dal web)

Il clima di odio verso i presunti assassini di Willy, unitamente alla legge tacita delle carceri, fanno temere ritorsioni in carcere nei confronti di Gabriele e Marco Bianchi e Mario Pincarelli, l’altro presunto assassino di Willy, anche lui in carcere, così, i loro legali chiedono che venga prolungata la misura dell’isolamento nei confronti dei loro assistiti. I presunti assassini del 21enne, infatti, si trovano già in isolamento da una settimana nel carcere di Rebibbia, in base alla normativa anti-Covid che dispone, per i nuovi ingressi in carcere, un periodo di isolamento. A porre l’attenzione sulla possibilità di disporre un’adeguata forma di isolamento cautelativo nei confronti dei presunti assassini di Willy, per evitare che nel carcere di Rebibbia possano accadere episodi di violenza nei loro confront, è anche il Garante per i detenuti del Lazio, Stefano Anastasia.

 

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