Forti le accuse che ruotano attorno al Presidente della Regione Campania
A pochi giorni dalle elezioni regionali, emerge un’inchiesta che riguarda il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, tenuta nascosta. Le accuse sono di abuso d’ufficio e di truffa: De Luca avrebbe infatti riservato delle agevolazioni a 4 autisti, vigili urbani promossi come membri dello staff del governatore. Gli autisti, che non sono indagati, avrebbero ricevuto grazie a questa promozione anche un aumento dello stipendio.
Il fatto oggetto di causa non sarebbe recente, risale infatti al 2017. Una studentessa era stata vittima di un incidente cagionato dall’auto di servizio del Presidente guidata dall’autista, uno dei 4 vigili, Claudio Postiglione. Una circostanza che ha fatto emergere la promozione ambigua compiuta da De Luca.
Il Presidente, sottoposto ad interrogatorio si dichiarava innocente perché ha posto in essere una condotta che la legge gli consente. Ancor prima erano emerse delle denunce presentate dall’opposizione di centrodestra. L’inchiesta è stata aperta a ridosso del lockdown e tenuta segreta fino ad oggi.
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L’inchiesta emersa a ridosso della riconferma per De Luca
Secondo la PM Ida Frongillo, gli autisti sarebbero stati promossi dal feudo elettorale di Salerno, città dove De Luca era sindaco. I quattro autisti erano stati inoltre promossi senza aver ricevuto un adeguato iter di formazione. Il loro curriculum vitae è emerso essere inadeguato per svolgere il nuovo lavoro, privi di specializzazioni consone.
Gli altri colleghi protagonisti della vicenda sono: Gianfranco Baldi, Giuseppe Muro e Giuseppe Polverino. Il presidente De Luca avrebbe quindi dichiarato di non aver violato la legge e di non aver impiegato denaro pubblico per queste promozioni.
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