Ieri sera un uomo è stato ucciso a Austin in Texas durante le proteste di Black lives matter
Durante la manifestazione la vittima si è avvicinata a un veicolo da qui sono partiti dei colpi d’arma da fuoco rivelatosi fatali per l’uomo morto poco dopo in ospedale. Il guidatore del veicolo ha cercato anche di travolgere i manifestanti prima dell’esecuzione secondo quanto riferito dai presenti.
L’assassino è stato poi arrestato dalla polizia locale e dovrà rispondere di gravi accuse come omicidio e tentata strage con aggravante razziale.
Le proteste di Black Lives Matter a Portland

La situazione rimane molto critica a Portland, dove i manifestanti di ”Black lives matter” protestano da molto tempo per una causa molto sentita in Usa, il razzismo verso gli afroamericani.
Portland, città con un passato segnato da razzismo e prevaricazione verso gli afroamericani è il luogo in cui sono avvenute le principali proteste dopo la barbara uccisione di George Floyd avvenuta a Minneapolis il 25 maggio durante un fermo di polizia, in cui l’uomo morì soffocato, urlando la frase ormai tristemente nota ”I can’t breath”.
Dopo l’invio degli agenti federali a Portland da parte di Donald Trump la rabbia dei manifestanti è cresciuta sempre di più. Il giudice distrettuale Michael Mosman ha negato la richiesta dell’obbligo di identificazione da parte degli agenti chiesta dallo stato dell’Oregon e nella giornata di ieri non ha consentito la richiesta di ordinanza restrittiva nei riguardi degli agenti federali.
Gli arresti sono all’ordine del giorno tanto che il procuratore dell’Oregon, Elle Rosenblum ha preso la decisione di far causa all’amministrazione per ottenere uno stop degli arresti dei manifestanti di ”Black lives matter”: gli agenti federali hanno ricevuto supporto totale dal dipartimento della sicurezza nazionale.
Le proteste non sembrano placarsi neanche a Seattle dove si protesta per l’assassinio di Floyd e anche per il comportamento oppressivo degli agenti mandati da Trump in Oregon.