Referendum, vittoria del “sì”: cosa succede ora?

referendum vince il sì

I primi risultati del referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari: urne chiuse alle 15 di oggi, secondo i dati del Viminale la maggioranza ha votato “Sì”

La maggioranza dei cittadini che hanno partecipato al referendum sulla riforma della Costituzione, stando ai primi dati,  ha votato sì al taglio dei parlamentari: questo vuol dire che da questo momento si potrà procedere con la modifica degli articoli 56 e 57 della Costituzione. La modifica riguardava essenzialmente la riduzione del numero dei parlamentari, che passa dagli attuali 630 a 400, e quello dei senatori eletti da 315 a 200, inclusi i parlamentari eletti all’estero (8 deputati contro gli attuali 12 e 4 senatori contro gli attuali 6). Ma cosa cambierà adesso? Da quando entrerà in vigore la norma?

LEGGI ANCHE-> Covid, bollettino del 21 settembre: i dati di oggi

Referendum costituzionale: cosa cambia con il “sì”

Cosa cambierà da oggi? Innanzitutto c’è da chiarire che la legge è in vigore, ma non operativa: sarà operativa non prima di 60 giorni dall’entrata in vigore, lasso di tempo utile per il ridisegno dei collegi. È importante, inoltre, ricordare anche che il taglio dei parlamentari non si riferisce all’attuale assetto di Camera e Senato: in poche parole domattina non ci saranno oltre 300 parlamentari che perderanno il posto di lavoro. L’attuale Parlamento resta pienamente legittimo, mantenendo le proprie funzioni e la sua “formazione”. Camera e Senato cambieranno però la rappresentanza. Fino al referendum il rapporto era di un deputato ogni 96mila abitanti, con il taglio la proporzione sarà di 1 su 151 mila. Per ciò che riguarda il Senato, da una rappresentanza di un senatore ogni 188 mila abitanti si passa ad uno ogni 302 mila.

Quanto si risparmierà, con il taglio di 315 parlamentari? I compensi dei parlamentari variano, c’è la paga base e c’è la diaria, le indennità di carica e altre voci. Possiamo però considerare in media un compenso, rimborsi inclusi, di 19 mila euro e rotti per un deputato e poco di più, tra 20 e 21 mila euro, per un senatore, arrivando ad un risparmio annuo di 53 milioni alla Camera e di 29 milioni al Senato.

LEGGI ANCHE-> Morte Willy, altro processo per lesioni a carico dei fratelli Bianchi

Siamo una realtà indipendente
che
non riceve nessun tipo
di finanziamento.
Aiutaci a realizzare il nostro sogno,
dona anche tu

Siamo una realtà indipendente che non riceve nessun tipo
di finanziamento.
Aiutaci a realizzare il nostro sogno,
dona anche tu

Siamo una realtà indipendente
che
non riceve nessun tipo
di finanziamento.
Aiutaci a realizzare il nostro sogno,
dona anche tu

futuranews

Iscriviti alla nostra Newsletter:
per te tante sorprese!