Al via, a Napoli, alle operazioni di rimozione dei murales riconducibili a eventi o persone collegate alla criminalità organizzata. Lo rende noto la Prefettura di Napoli.
la presenza di murales dedicati a giovani ragazzi uccisi durante attività illecite è ormai sempre più frequente. Le forze dell’ordine hanno effettuato un monitoraggio durato qualche settimana. Successivamente i carabinieri e la squadra Mobile, su input del Procuratore di Napoli Gianni Melillo, hanno stilato la lista. Sono circa una 40ina le installazioni (murales, altarini, lapidi, edicole votive) dedicate ai ragazzi uccisi durante un atto criminale.
L’elenco è stato anche valutato e recepito nell’ultimo Comitato per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto di Napoli Marco Valentini, tenutosi il 4 marzo scorso. Da cui è partita la disposizione della tolleranza zero, poi confermata anche dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.
Ben venga la rimozione di tutto ciò. Ma non devono essere assolutamente dimenticate le cause che hanno portato alla manifestazione di questi episodi: dispersione scolastica, disoccupazione cronica, lavoro nero e tant’altro. Situazioni che sono sempre più presenti nei quartieri più popolari e nelle periferie. E continuano ad aumentare in maniera esponenziale a causa della pandemia.
Chi governa ha ora il compito di provare, quantomeno, a sopperire a tutte queste cause che rischiano di far diventare questi episodi la normalità. Prima che sia troppo tardi.
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Rimozione di un murale a Cercola
Nella giornata odierna, in provincia di Napoli, precisamente a Cercola è stato rimosso il murale dedicato a Giuseppe Sannino, pregiudicato morto nel 2012. L’opera si trovava in via Matilde Serao, angolo via Moro. L’amministrazione comunale, assistita dalle Forze dell’ordine, ha provveduto alla cancellazione del murale realizzato sul muro perimetrale di una scuola di proprietà pubblica.
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