La rivista Lonely Planet classifica le Marche al secondo posto tra i luoghi da visitare nel mondo, precedute dalla Via della seta: ecco 5 sconosciute mete da non perdersi
Le Marche, dopo svariati anni trascorsi “dietro le quinte”, sono pronte a rubare il palcoscenico a località decisamente più famose: è proprio lei, infatti, la meta che, nel 2020, la rivista Lonely Planet ha classificato al secondo posto tra le destinazioni da visitare. Unica rappresentante dell’Italia, la regione può vantare di spettacolari paesaggi: dalle coste selvagge e rocciose del Conero a quelle basse e sabbiose di San Benedetto; dai monti Sibillini, alle colline famose per la produzione di vini: il Verdicchio e il Rosso Conero sono solamente due dei prodotti certificati di qualità delle Marche.
Per godere a pieno di questo patrimonio, tuttavia, è bene anche spostare lo sguardo dalle città più celebri (come Urbino, Recanati o Ascoli Piceno), e dare risalto a quelle località che, sebbene sconosciute, rappresentano un vero e proprio “gioiello” da valorizzare.
Ecco dunque 5 mete da tenere in considerazione, per un completo ed entusiasmante viaggio alla scoperta di questa regione.
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Offagna

Comune situato nella provincia di Ancona, Offagna è un caratteristico borgo medievale: è iscritto al club “I borghi più belli d’Italia”, e dal 2013 possiede anche il riconoscimento Bandiera arancione (si attribuisce sulla base delle qualità turistico-ambientali della zona). Il principale monumento attrattivo è la Rocca, edificata nella metà del XV secolo in occasione dell’assegnazione di Offagna alla giurisdizione anconetana. Caratteristiche del borgo sono le feste medievali, che si svolgono ogni anno durante l’ultima settimana di luglio: è l’occasione in cui si rievocano antiche tradizioni, tramite spettacoli di sbandieratori e contese fra i rioni.
Pioraco

Considerabile una sorta di “piccola Venezia”, Pioraco è un comune marchigiano della provincia di Macerata. Particolarmente sorprendente è la sua geografia fisica: la località sorge infatti a valle dell’immissione dell’affluente Scarsito nel fiume Potenza, il quale attraversa la città creando veri e propri “spettacoli naturali”. Viene definito il “Borgo dell’acqua”, ed è proprio l’acqua l’elemento essenziale di questo comune: la si avverte scorrere ovunque, tra le case, gli edifici, e lungo la grande vallata che collega Pioraco al limitrofo Fiuminata. Oltre a passeggiare per il centro storico, vi sono diverse attività da svolgere una volta giunti in quest’angolo di paradiso: dal sentiero “Li Vurgacci”, suggestivo per le cascate e per il susseguirsi di volti mostruosi scolpiti nella roccia, alla visita delle cartiere, la cui massima attività è collocata nel 1500.
Gradara

Comune della provincia di Pesaro e Urbino, anch’essa fa parte dei “Borghi più belli d’Italia”, insignita del premio Bandiera arancione. Situata nei pressi del confine emiliano, Gradara è seducente per la vista mozzafiato sugli Appennini, e per l’imponente Rocca malatestiana che, assieme al borgo fortificato e alla cinta muraria, è un eloquente esempio di architettura medievale. Oltre agli svariati monumenti d’interesse – tra cui la torre dell’orologio ed i musei storici -, degna di nota è la visita al castello: nella fortezza, secondo la leggenda, trovarono la morte Francesca da Polenta e Paolo Malatesta, protagonisti del V canto della Divina Commedia di Dante Alighieri.
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Castel Trosino

È una frazione “fantasma” del comune di Ascoli Piceno: ignorata da molti, la località è situata sulla cima di un’altura, a strapiombo sulla valle del torrente Castellano. L’omonimo castello costituisce un punto di osservazione strategico, ed una finestra a cielo aperto su tutto il paesaggio ascolano. Sotto il rilievo in cui sorge il borgo sgorga la sorgente dell’acqua salmacina, nota per le sue proprietà terapeutiche; una peculiarità, questa, che contraddistingue anche i paesi adiacenti, caratterizzati da molteplici sorgenti sulfuree – uno su tutti, Acquasanta Terme -.
Moresco

Comune della provincia di Fermo, Moresco vanta di una posizione geografica mozzafiato, essendo situato nella sommità di un colle che si affaccia sulla valle del fiume Aso.
Il maniero, di forma triangolare, si impone alla vista per la torre eptagonale risalente al XII secolo, mentre la torre dell’orologio si erge nei pressi della vecchia porta di accesso al castello; distrutta, invece, è la terza torre, che si trovava all’interno delle mura. Il borgo, località d’attrazione anche per la vicinanza al mare (a soli 8 km), è caratterizzato da monumenti architettonici di notevole spessore, ed è un tripudio d’arte: la Sala consiliare, ad esempio, custodisce preziosi tesori del passato, tra cui le opere del pittore Vincenzo Pagani.
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