Covid, prima volontaria riceve il vaccino dello Spallanzani

covid vaccino Spallanzani

L’emozione della prima volontaria: “Mi auguro di essere d’aiuto nel salvare vite umane”. Il vaccino sarà pronto in primavera
Stamattina è stata inoculata per la prima volta su una persona una dose del vaccino anti-Covid tutto italiano prodotto all’ospedale Spallanzani di Roma, la struttura sanitaria specializzata in malattie infettive da subito in prima linea nella ricerca contro il coronavirus. La volontaria si è detta “emozionata e orgogliosa” all’idea di aver aiutato il nostro popolo e spera che grazie al suo gesto saranno salvate molte vite . Per l’occasione, oltre ai vertici dell’ospedale, erano presenti anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’amato. Il vaccino sarà testato sui novanta volontari che si sono offerti per sperimentarlo, molti dei quali hanno già affermato di voler devolvere alla ricerca il loro rimborso spese.

L’iter di sperimentazione del vaccino

La volontaria è stata tenuta in osservazione per quattro ore all’interno dell’ospedale ma sarà monitorata per le prossime dodici settimane. Mercoledì 26 Agosto toccherà invece ad altre due persone e questa procedura dovrebbe durare 24 settimane, fino all’esaurimento dei novanta volontari. La fase due e la fase tre della sperimentazione, sostiene il direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia, verranno eseguite in un Paese dove la crescita dei contagi è esponenziale e probabilmente in America Latina. Se gli studi saranno i risultati sperati il vaccino sarà prodotto in primavera.
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L’importanza nella lotta al Covid del vaccino “made in Italy”

Nicola Zingaretti vaccino Covid Spallanzani
Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti all’ospedale Spallanzani (foto dal web)

I finanziamenti per il vaccino erano stati stanziati a Marzo: dalla Regione Lazio 5 milioni e 3 milioni Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica. L’accordo era stato siglato, oltre che dal presidente Nicola Zingaretti, dal ministro dell’Università e della ricerca scientifica Gaetano Manfredi, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dall’IRCCS «Spallanzani», nonché dal ministro della Salute Roberto Speranza. Proprio Speranza oggi scrive in un post su Facebook: “Le intelligenze e la ricerca del nostro Paese sono al servizio della sfida mondiale per sconfiggere il Covid”. Ma l’importanza politica della sperimentazione del vaccino italiano è sottolineata soprattutto dal direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito. Secondo lui, infatti, è importante sviluppare un vaccino che non sia il primo in tutto il mondo, ma che possa spiccare per qualità, dopo essere stato testato attraverso un iter scrupoloso. Questo renderà l’Italia indipendente dalle altre nazioni che giungeranno per prime alla scoperta di un vaccino.
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