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Reggia di Caserta: insorge la protesta, lo STOP all’utilizzo di carrozze ippotrainate

Cavallo deceduto

La Direzione della Reggia di Caserta, tramite un comunicato stampa, annuncia lo stop al servizio di carrozze ippotrainate per i turisti. Il tutto a seguito dell’increscioso episodio che ha visto la morte di un cavallo
Sono all’incirca le 12.00 di mercoledì 12 agosto. Il caldo è rovente, e presso la Reggia di Caserta avviene un fatto che scatena l’ira dell’opinione pubblica: un cavallo stramazza al suolo, stremato a causa degli innumerevoli viaggi compiuti per il diletto dei turisti. Il servizio di carrozze ippotrainate che consente la visita esterna della struttura – gestito dalla società Tnt – oggi viene ufficialmente sospeso. La Direzione, dopo aver ricevuto le proteste dell’ ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), e dopo aver visto nascere molte manifestazioni in segno di sdegno, decide di bloccare questa attività. Ad emergere, inoltre, sono ulteriori particolari riguardanti un traffico probabilmente illecito ai danni degli innocenti animali.

Il comunicato che annuncia la cessazione del servizio

Cavallo deceduto
Cavallo deceduto (foto dal web)

«Cessato il servizio carrozze ippotrainate nella Reggia di Caserta». Così inizia il comunicato ufficiale proveniente dalla Reggia di Caserta, che dichiara quanto segue: «Il trasporto ippotrainato all’interno del Parco Reale, affidato dalla precedente Direzione a seguito di avviso pubblico alla società Tnt, è cessato e non avrà seguito. Gli elementi emersi dopo il tragico decesso di uno dei cavalli che effettuavano il servizio per conto della cooperativa, avvenuto poco prima delle 12 del 12 agosto scorso, impediscono la prosecuzione di questa attività all’interno del Complesso vanvitelliano. Scevra da ogni giudizio ideologico o personale, la valutazione è scaturita anche dalla notizia di presunti gravi illeciti commessi nell’espletamento del servizio».
L’ultima affermazione, in particolare, vede coinvolto proprio il povero cavallo che la scorsa settimana non è più riuscito a reggere lo sfruttamento: consultando il microchip, infatti, esso risultava morto dal 2008; perciò, è evidente che il servizio veniva offerto “abusivamente”. Non da escludersi, quindi, la possibilità di reato per “maltrattamento di animali” ai danni della stessa Tnt, che operava presso la struttura vanvitelliana in accordo con la Direzione della Reggia.
La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un fascicolo in seguito alla morte dell’animale, con l’obbiettivo di effettuare controlli di carattere sia amministrativo che penale (questi, nello specifico, verranno condotti sulla base dell’autopsia).

Le proteste degli animalisti e l’indignazione pubblica

Proteste Caserta
Proteste Caserta (foto dal web)

Nel frattempo, tentare di affievolire le proteste delle associazioni animaliste e, allo stesso tempo, contenere l’indignazione pubblica sembra quasi impossibile. Ovunque viene richiesta la sospensione del servizio dei “vetturini”, in particolare in città come Roma e Firenze, dove l’attività è assai diffusa. Lo sforzo fisico che si richiede a questi animali – per giunta, giustificato con motivazioni che non risultano affatto di primaria importanza – è considerato da tutti inaccettabile e disumano. “È un problema generale, un’usanza anacronistica contro cui combattere, qui come al Central Park di New York“. Queste le parole di Stella Cervasio, la garante dei diritti degli animali di Napoli.
La protesta infuoca ovunque, e imprime una grave macchia su un monumento tra i più affascinanti dell’architettura italiana. Le persone chiedono giustizia al sindaco di Caserta Carlo Marino, sostenendo che un paese civile non può strumentalizzare in tal modo dei cavalli per puro scopo di lucro. Oltre ad avere a cuore la sorte degli animali stessi, le associazioni ribadiscono anche la gravità dell’immagine che, attraverso questo episodio, è giunta alle persone, ed in particolare ai bambini presenti: occorre trasmettere un atteggiamento di amore e rispetto nei confronti di tutti gli esseri viventi. Ed occorre inoltre ripristinare al più presto una relazione di cura e protezione fra uomo e animali.
Questo è, più di ogni altra cosa, il fondamento che dovrebbe costituire un paese davvero “civilizzato“.

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